Sono le 7:00 del mattino e dalla cucina sento già provenire il rumore dei passi scalpitanti. Varcando la soglia della stanza, mi accorgo immediatamente che il tavolo è occupato da un’enorme quantità di bottiglie e vasetti di vetro, che la nonna sta accuratamente ripulendo.

Dovrò accontentarmi di fare colazione all’esterno. Mentre sorseggio la mia tazza di latte, sento giungere in lontananza il rumore delle ruote sullo sterrato che conduce alla casa di campagna dove la mia famiglia trascorre l’estate in Puglia, lontana dal caos della città. Vedo avvicinarsi gli zii e i cugini, mentre trasportano casse ricolme di pomodori rossi e maturi.

Solo adesso comprendo il motivo di tanta frenesia: oggi prepareremo tutti insieme una gustosa salsa di pomodoro!

Come ogni anno, quando l’estate volge ormai al termine e il sole diventa meno cocente, la mia famiglia si riunisce per dedicarsi a questa laboriosa attività, seguendo le meticolose istruzioni della nonna. È proprio lei, saggia custode di una tradizione culinaria che si tramanda oralmente da generazioni, a “dirigere” tutte le operazioni da effettuare e in cui tutti noi, dai più piccoli ai più grandi, dovremo collaborare. «Allora, venite tutti qui… adesso si comincia!», riecheggiano le parole della nonna che ci richiama all’ordine. Nel cortile si predispongono le tinozze per lavare i pomodori, mentre una parte di essi è già immersa in grossi pentoloni e sta bollendo al calore del fuoco, insaporita da alcune foglie di basilico. 

La preparazione prosegue a ritmi serrati, secondo un’ideale “catena di montaggio”. Giunti al punto di cottura, i pomodori sono pronti per essere macinati con l’apposita macchinetta passa-pomodoro e a noi bambini spetta il compito di girare la manovella, dandoci il cambio. 

Solo mia cugina Rosa, che ha qualche anno in più di me, a causa del suo mal di pancia non può partecipare a questa divertente mansione. I grandi dicono sia meglio che lei riposi in stanza e che saranno guai se tenta di avvicinarsi ai pentoloni, c’è il rischio che la salsa si “guasti”! 

«Perché mai Rosa dovrebbe rovinare il gusto della salsa con la sua presenza? …bah, che strani gli adulti e i loro avvertimenti! », penso tra me e me.

Una volta che ogni bottiglia è stata riempita e la polpa condita con un pizzico di sale, il tutto viene sigillato e rimesso sul fuoco per circa un’ora, affinché la salsa si conservi al meglio come provvista per l’inverno da dividere tra i membri della famiglia. Nell’attesa, decidiamo di aprire una delle bottiglie per condividere tutti insieme il risultato della faticosa giornata, gustando un bel piatto di pasta fumante condita dalla salsa appena realizzata…è davvero deliziosa!

Il racconto è frutto della ricerca bibliografica sviluppata nell'ambito del progetto BiodiverSO Karpos. Le riproduzioni fotografiche sono inserite su concessione della Biblioteca De Gemmis della Città Metropolitana di Bari, n° prot. 0078170 del 07-10-2024" e della Nuova Biblioteca Comunale “Mons. Pompeo Sarnelli” di Bisceglie.

Fonti:

Giovine A., 1968. U sgranatòrie de le barìse.  Ed. Fratelli Laterza, Bari.

P. Zeller, H. Zeller, 1982. Una terra: racconti e immagini di Puglia.  Edizioni Gedim (Gruppo Editoriale Meridionale), Bari.

S. Mola, 2016. Forse non tutti sanno che in Puglia… Newton Compton Editori, Roma.

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