Nella nostra prima visita il Dr Donato Palmisano ci ha raccontato che il 'Pomodoro giallo-rosso di Crispiano' che coltiva attualmente nella sua Azienda lo aveva ottenuto incrociando il precedente 'Pomodoro giallo di Crispiano' con il 'Pomodoro viola' originario della Valle d’Itria. Ha anche aggiunto che successivamente le due linee ‘parentali’ erano andate perdute. 

Oggi Donato ha recuperato 25 piante del 'Pomodoro viola', detto anche 'Sangue di porco', a causa del colore rosso sangue dei frutti. Si tratta di un pomodoro a bacca media, leggermente costoluta, prevalentemente tri- o pluriloculare, con una polpa non molto consistente ma di colore rosso intenso, come l’epicarpo. Anche l’epicarpo si distingue per essere molto sottile, perciò nel complesso non è adatto come pomodoro da serbo. Nei primi giorni di settembre è stata eseguita la raccolta. 

La caratteristica dell’epicarpo sottile aveva determinato la scelta del 'Pomodoro viola' come linea parentale nell’incrocio che ha portato al 'Ppomodoro giallo-rosso di Crispiano', con l’obiettivo di attenuare il carattere di buccia spessa e coriacea del vecchio 'Pomodoro giallo di Crispiano', oltre che a trasferire un po’ della colorazione antocianica (rossa) ai frutti delle nuove selezioni. 

Donato afferma che fino a 30 anni fa il 'Pomodoro viola' era molto diffuso nel territorio di Martina Franca e si utilizzava per il consumo fresco e per preparare la tradizionale conserva di pomodoro. In particolare, per la conserva il 'Pomodoro viola' era molto apprezzato sia per il colore intenso, sia per la consistenza dei frutti (polpa e buccia) che facilitava una delle operazioni del complesso processo di preparazione della conserva. Infatti, questo pomodoro si prestava bene alla fase di separazione della polpa da buccia e semi, attraverso l’impiego di un setaccio. I frutti, già parzialmente disidratati al sole, cosparsi di poco sale, venivano pressati manualmente sulle maglie del setaccio raccogliendo la polpa che passava di sotto. Quest’ultima veniva poi ulteriormente disidratata al sole fino alla consistenza di una crema densa, che poi veniva conservata in ‘capase’ di terracotta coperta da un filo d’olio. Si otteneva quindi il precursore del concentrato di pomodoro attuale.

Il prossimo anno sarà inserito nelle attività di caratterizzazione agronomica, morfologica e qualitativa del CNR-ISPA di Bari.


Specie

Pomodoro