Intervento svolto in occasione dell’evento “SULLE TRACCE DEI CENTENARI PER IL FUTURO GASTRONOMICO Storie, Paesaggi e Biopatriarchi di Puglia, patrimonio gastronomico del Mediterraneo” (Bari, 17 maggio 2024) per presentare il docufilm BIOPATRIARCHI
Da alcuni anni nelle università italiane si presta più attenzione alla cosiddetta "Terza Missione", cioè all’insieme delle attività con le quali le istituzioni entrano in interazione diretta con la società, affiancando le missioni tradizionali di insegnamento e di ricerca.
Nell’edizione 2014-2020 della Valutazione della Qualità della Ricerca, a cui sono state sottoposte le istituzioni di ricerca, è stata valutata anche l’attività di Terza Missione. Il nostro Ateneo ha selezionato e presentato 12 casi studio, due dei quali sono stati segnalati da docenti del nostro Dipartimento. Entrambi sono stati valutati dall’ANVUR esperienze di Terza Missione eccellenti. Uno riguardava le attività di Terza Missione condotte dal progetto BiodiverSO (“Biodiversità delle Specie Orticole della Puglia”).
E di agrobiodiversità parla il docufilm che stiamo per vedere e che con la Regione abbiamo prodotto lo scorso anno per la VI edizione della Settimana della Biodiversità Pugliese.
Pensate che prima del 1986 il termine biodiversità non esisteva. Il neologismo fu coniato da Walter G. Rosen durante l’organizzazione del “Forum nazionale sulla BioDiversità” che si tenne dal 21 al 24 settembre di quell’anno a Washington. Il nuovo termine fu utilizzato per abbreviare la locuzione “diversità biologica”.
Considerate che solo nel febbraio del 2022 la biodiversità è entrata nella Costituzione italiana. È nell'articolo 9: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni."
La biodiversità è per la natura quello che rappresenta la democrazia per la res publica. In un’ipotetica proporzione scriveremmo “la biodiversità sta alla natura come la democrazia sta al popolo”.
Le Nazioni Unite, per commemorare l’adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992, hanno proclamato il 22 maggio come la Giornata Internazionale per la Biodiversità, allo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi legati alla biodiversità.
Nel 2015 il Parlamento italiano ha approvato la legge 194 (a volte la storia è bizzarra: pensate ad un’altra legge molto più famosa che porta lo stesso numero…). La legge 194 del 2015 ha istituto la Giornata Nazionale per la Biodiversità di interesse agricolo e alimentare, che si celebra ogni anno il 20 maggio.
Per la ricchezza di agrobiodiversità che caratterizza la Puglia, con la Regione abbiamo deciso nel 2016 di celebrare non una giornata ma addirittura una Settimana della Biodiversità Pugliese. Siamo quest’anno alla VII edizione; siamo partiti nel 2017, ci siamo fermati nel 2020 per il COVID e poi nel 2021 l’abbiamo celebrata “a distanza”, utilizzando un portale che raccoglie, ogni anno, un centinaio di contributi sull’agrobiodiversità scritti da università, enti di ricerca, associazioni, parchi e appassionati pugliesi.
Per la Settimana della Biodiversità Pugliese, l’anno scorso il nostro dipartimento, con la Regione Puglia, ha prodotto il docufilm che proiettiamo oggi. È il racconto degli agricoltori che custodiscono l’agrobiodiversità della nostra regione. Con questo docufilm dimostriamo quello che abbiamo fatto per recuperare, caratterizzare e conservare la biodiversità vegetale; e oggi noi ribadiamo l’impegno a preservare l’agrobiodiversità nei prossimi anni.
Come ho detto in altre occasioni, solo se si coltiva si conserva una risorsa genetica vegetale. Noi lo stiamo facendo, e con le buone pratiche agricole e con le innovazioni tecnologiche stiamo dimostrando che alcune varietà locali, che erano state sostituite da nuove varietà con troppa fretta, oggi riescono a dare risultati produttivi davvero sorprendenti, oltre ad essere un inestimabile patrimonio per le aree marginali e per il miglioramento genetico.
Nei giorni scorsi ho riflettuto su quale potrebbe essere la Terza Missione degli agricoltori, dopo le prime due: produrre e vendere. Credo che la Terza Missione di un buon agricoltore sia CONSERVARE.
Concludo riprendendo quanto ho scritto nella prefazione al libro “Biopatriarchi di Puglia” da cui è tratto il docufilm che stiamo per vedere: «Abbiamo la fortuna di vivere in una regione ricca di bellezze: la Puglia. Abbracciata dal mare, baciata dal sole, accarezzata continuamente dai venti, la nostra regione deve tanto a “i contadini di Puglia; un popolo di formiche (che) ha trasformato una terra di pietra e una terra senza acqua in giardino.” La bellezza è nei loro occhi. La bellezza è negli occhi dei pugliesi. Non chiudiamoli, mai.»
Da alcuni anni nelle università italiane si presta più attenzione alla cosiddetta "Terza Missione", cioè all’insieme delle attività con le quali le istituzioni entrano in interazione diretta con la società, affiancando le missioni tradizionali di insegnamento e di ricerca.
Nell’edizione 2014-2020 della Valutazione della Qualità della Ricerca, a cui sono state sottoposte le istituzioni di ricerca, è stata valutata anche l’attività di Terza Missione. Il nostro Ateneo ha selezionato e presentato 12 casi studio, due dei quali sono stati segnalati da docenti del nostro Dipartimento. Entrambi sono stati valutati dall’ANVUR esperienze di Terza Missione eccellenti. Uno riguardava le attività di Terza Missione condotte dal progetto BiodiverSO (“Biodiversità delle Specie Orticole della Puglia”).
E di agrobiodiversità parla il docufilm che stiamo per vedere e che con la Regione abbiamo prodotto lo scorso anno per la VI edizione della Settimana della Biodiversità Pugliese.
Pensate che prima del 1986 il termine biodiversità non esisteva. Il neologismo fu coniato da Walter G. Rosen durante l’organizzazione del “Forum nazionale sulla BioDiversità” che si tenne dal 21 al 24 settembre di quell’anno a Washington. Il nuovo termine fu utilizzato per abbreviare la locuzione “diversità biologica”.
Considerate che solo nel febbraio del 2022 la biodiversità è entrata nella Costituzione italiana. È nell'articolo 9: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni."
La biodiversità è per la natura quello che rappresenta la democrazia per la res publica. In un’ipotetica proporzione scriveremmo “la biodiversità sta alla natura come la democrazia sta al popolo”.
Le Nazioni Unite, per commemorare l’adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992, hanno proclamato il 22 maggio come la Giornata Internazionale per la Biodiversità, allo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi legati alla biodiversità.
Nel 2015 il Parlamento italiano ha approvato la legge 194 (a volte la storia è bizzarra: pensate ad un’altra legge molto più famosa che porta lo stesso numero…). La legge 194 del 2015 ha istituto la Giornata Nazionale per la Biodiversità di interesse agricolo e alimentare, che si celebra ogni anno il 20 maggio.
Per la ricchezza di agrobiodiversità che caratterizza la Puglia, con la Regione abbiamo deciso nel 2016 di celebrare non una giornata ma addirittura una Settimana della Biodiversità Pugliese. Siamo quest’anno alla VII edizione; siamo partiti nel 2017, ci siamo fermati nel 2020 per il COVID e poi nel 2021 l’abbiamo celebrata “a distanza”, utilizzando un portale che raccoglie, ogni anno, un centinaio di contributi sull’agrobiodiversità scritti da università, enti di ricerca, associazioni, parchi e appassionati pugliesi.
Per la Settimana della Biodiversità Pugliese, l’anno scorso il nostro dipartimento, con la Regione Puglia, ha prodotto il docufilm che proiettiamo oggi. È il racconto degli agricoltori che custodiscono l’agrobiodiversità della nostra regione. Con questo docufilm dimostriamo quello che abbiamo fatto per recuperare, caratterizzare e conservare la biodiversità vegetale; e oggi noi ribadiamo l’impegno a preservare l’agrobiodiversità nei prossimi anni.
Come ho detto in altre occasioni, solo se si coltiva si conserva una risorsa genetica vegetale. Noi lo stiamo facendo, e con le buone pratiche agricole e con le innovazioni tecnologiche stiamo dimostrando che alcune varietà locali, che erano state sostituite da nuove varietà con troppa fretta, oggi riescono a dare risultati produttivi davvero sorprendenti, oltre ad essere un inestimabile patrimonio per le aree marginali e per il miglioramento genetico.
Nei giorni scorsi ho riflettuto su quale potrebbe essere la Terza Missione degli agricoltori, dopo le prime due: produrre e vendere. Credo che la Terza Missione di un buon agricoltore sia CONSERVARE.
Concludo riprendendo quanto ho scritto nella prefazione al libro “Biopatriarchi di Puglia” da cui è tratto il docufilm che stiamo per vedere: «Abbiamo la fortuna di vivere in una regione ricca di bellezze: la Puglia. Abbracciata dal mare, baciata dal sole, accarezzata continuamente dai venti, la nostra regione deve tanto a “i contadini di Puglia; un popolo di formiche (che) ha trasformato una terra di pietra e una terra senza acqua in giardino.” La bellezza è nei loro occhi. La bellezza è negli occhi dei pugliesi. Non chiudiamoli, mai.»
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