Le temperature particolarmente alte a settembre e ad ottobre, maggiori di quelle normali, in concomitanza di frequenti interventi irrigui ed alti livelli di N nel terreno, determinano in alcune varietà di cavolfiore la produzione di germogli ascellari. Cosa insolita, perché il cavolfiore, a differenza del cavolo broccolo e della cima di rapa, non produce “corimbi” secondari.

Noi lo abbiamo osservato e fotografato in Puglia.

La presenza anormale di 1-3 germogli sul fusto era stata segnalata anche qualche anno fa, nelle stesse condizioni. Ovviamente, le “teste” secondarie di tali piante sono più piccole e più tardive della “testa” principale, ma vuoi mettere: una doppia produzione dalla stessa pianta…

Trapiantate agli inizi di luglio, alcune popolazioni locali di cavolfiore, irrigate, consentono di dare la prima produzione (scalare) già a settembre, quando in Italia non abbiamo brassicacee con la “testa”. La scalarità delle popolazioni locali consente di iniziare a raccogliere(appunto) a settembre e via via fino a dicembre, man mano che le ‘teste’ sono pronte. Il 2023 sarà l’anno più caldo di sempre. Ormai è certo! Occorrerà adattarci (perché si fa poco per evitare i cambiamenti climatici). Le vecchie varietà possono aiutarci.

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